Veronica di Roger Duvoisin
Veronica, un’ippopotama grigia e un po’ barbuta è l’altro animale che, con la mitica Petunia oca sciocca, ha reso famose le storie del suo autore e illustratore Roger Duvoisin. Tradotta da Marina Invernizzi arriva ai lettori da Risma libri.
C’è chi coi propri simili sta benissimo. Non soffre per la mancanza di differenze, non si annoia a vedere sempre le stesse facce e anzi, il gruppo di simili consente a questo tipo di personaggio ampie zone di comfort, protezione e anche un comodo anonimato. Pratico perché non si da mai nell’occhio né nel bene né nel male, facile perché non è necessario sgomitare, mostrarsi, volere chissà chè, sei uno dei tanti e bon! Differente è invece se la cosa comincia a farsi noiosa: questo vivere
con la mamma è il papà ippopotami, con lo zio e la zia ippopotami, con il fratello e la sorella ippopotami, con i cugini ippopotami
Tutti ippopotami! Così tanti da rischiare di non accorgersi l’uno dell’altro, di darsi per scontati, di andare in crisi d’identità. Così è per Veronica che vorrebbe essere tanto qualcuno di differente, avere cose diverse da raccontare, insomma in una parola, vorrebbe tanto essere notata, quanto le piacerebbe essere famosa! È così che un giorno, la bella Veronica decide di lasciare la fresca e fangosa riva, l’acqua trasparente del fiume e tutti gli ippopotami che lo popolavano per recarsi in un chissà dove in cerca di notorietà.
Gioca qui facile Duvoisin, fa di Veronica l’elefante nella cristalleria e prova a immaginare piccole scene quotidiane di delirio cittadino dove un’ippopotama procede contromano nel già caotico traffico, schiaccia un pisolino sdraiandosi in mezzo al marciapiede impedendo la libera circolazione ai passanti o peggio si corica in divieto di sosta o si tuffa nella fontana al centro della piazza o ancora ingurgita in un sol boccone le verdure del carretto dell’ortolano. Veronica ora è popolarissima, la città a soqquadro e al povero vigile in tutti gli anni di così onorato servizio non era proprio mai capitata una giornata così faticosamente surreale! Si sa poi che le situazioni estreme spesso degenerano e colpo di scena la parola prigione fa scappare Veronica a gambe levate, per quel che può. Ma la città non è certo un posto per ippopotami e uno solo lo si scova facilmente ovunque decida di nascondersi tanto più che
A volte gli ippopotami possono essere molto appariscenti
Finita la corsa, stanato il pachiderma, la città la accompagna alla prigione dove però non è così semplice pensare che Veronica passi dalla porta.
Certo è che questa popolarità è difficile da sostenere a lungo.
La fortuna è che in un mondo illustrato un benefattore lo si incontra sempre e Veronica ora che è famosa può tornare serenamente in mezzo a tanti, tantissimi suoi simili, a quella
fresca e fangosa riva, soffice come un letto di Piume, dove dormiva sotto il sole rovente
Ma nel suo nome, Veronica, è scritta la vittoria e come colei che tornava appunto vittoriosa Duvoisin la disegna appoggiata a un tronco con una certa nonchalance, a raccontare di quel giorni in cui...e di quella volta che…
e Veronica era molto felice.
In parte illustrato a colori in parte al tratto nero, veloce e dinamico, che indugia su fantasie, texture e le mille espressioni dei personaggi che popolano il libro, unisce nelle caratteristiche i vari settori all’interno dei quali Duvoisin aveva espresso la sua arte: dalla scenografia, al design tessile, all’illustrazione per riviste e giornali.
Se li si osserva un per uno i cittadini della città bianca e rosa vi si trovano una quantità di espressioni sbalorditiva, non si sa più se si è in un libro o al cinema.
Chi spalanca la bocca, chi fa O, chi flette spalle e busto attaccato al peso della bocca spalancata, chi procede senza indugio che a lei non la ferma niente e nessuno, chi trascina via il figlioletto, chi passando ruota solo leggermente il busto facendo dondolare la gonna, chi manda in avanti per primo il naso appuntito e chi prova a urlare parole poco gentili. I tipi umani ci sono veramente tutti, bellissimo ancora oggi soffermarsi e immaginarli vivere la loro vita. Meraviglioso Duvoisin!
Resta Veronica dal lontano 1961, anno della sua prima apparizione, un personaggio divertente, stravagante, impulsivo a cui affezionarsi velocemente.
Senza alcun dubbio letteratura col sorriso.
Veronica
scritto e illustrato da Roger Duvoisin, 1961
traduzione Marina Invernizzi
edito Risma libri, 2021
€19
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