05 Ottobre 2021

Un milione di ostriche in cima alla montagna di Alex Nogués con le illustrazioni di Miren Asiain Lora

Un milione di ostriche in cima alla montagna, di Alex Nogues con le illustrazioni di Miren Asiain Lora, tradotto da Sara Saorin e pubblicato sul finire dell’estate da Camelozampa è un dettagliato racconto di quando il mare era in montagna. 

Le curiosità in questo albo illustrato non mancano certo.
Partendo dal fondo, proprio in ultima pagina prima dei risguardi color corallo, due ovali, come vecchi dipinti, raccontano dei due bambini che sono stati Alex Nogués - l’attaccatura dei capelli a punta sulla fronte che dona al viso la forma di un cuore, la maglietta a righe bianca e rossa che racconta di infanzia, di giochi, di estate, i blues jeans che offrono la possibilità di fare, sneakers e un bastone nodoso usato per giocare a golf, fermo su un sasso in mezzo a un fiume sembra guardare dritto davanti a sé chi lo ritrae in un momento in cui la sua vita cambió grazie a quel bastone, a una pallina e a una vongola attaccata ad una roccia lì, in mezzo al fiume a cinquanta chilometri di distanza dal mare.
Nella pagina a destra Miren Asiain Lora si descrive così com’era un giorno - col caschetto castano corto, in abiti comodi, in un giardino fiorito vicino a casa ad osservare il volo di una farfalla appena liberata.
Alex lasciato l’aspetto del dodicenne in vacanza diventerà un geologo, a lui il mondo scientifico ha dedicato il nome di un organismo fossile, da lui rinvenuto e mai notato prima: l’Alexina papyracea

Alexina in onore della mia scoperta, papyracea perché è sottile come un foglio di carta

Carta sulla quale spesso si troverà a racchiudere i suoi saperi a favore dell’umanità e della scienza.
Miren Asiain Lora è una visual artist con la passione per la natura - quel vasetto di vetro che tiene tra le mani nell’illustrazione che la ritrae bambina conteneva un bruco trovato nel giardino divenuto poi quella bellissima farfalla il cui volo osserva stupita.
Non capita spesso di trovare nei libri con le figure pagine che raccontano degli autori ma sono sempre pagine, quando ci sono, molto curiose.
Essendo poi un libro con fondamento scientifico ha un glossario col significato delle parole più difficili e tecniche e di tanto in tanto pagine che sembrano uscite da vecchi volumi di un tempo dove si illustrano piccoli esseri marini, la storia della terra e dove si rappresentano piccole pietre che sono in realtà denti e del medico che per primo li studió. 
Un albo a più voci che immagina chi domanda e chi risponde, in un dialogo spontaneo durante una passeggiata in montagna che inizia in pianura, curiosando qua e là, raccogliendo, osservando, andando ancora un po’ più sù, verso la vetta e la superficie del mare.

I verdi, mono tono usato in molto sfumature che percorre tutte le illustrazioni, sono quelli dell’autunno umido durante una giornata in montagna quando la luce è tenue anche in pieno giorno. Quelli della profondità marina laddove i raggi del sole arrivano solo allungandosi alla massima estensione e da lì non posso osare di andare oltre. E ancora quelli del cielo in quell’ora del giorno in cui tutto si confonde e non diresti più cosa è uno e cosa l’altro, come forse milioni di anni fa.
È il verde, il colore più mutevole, di una natura sempre impercettibilmente in movimento. Verdi che stesi uno sopra l’altro come lembi di coperte dalle ere geologiche si mischiano ai marroni della terra, chiari e secchi, scuri e bagnati, fino a somigliare a neri profondi; e ai grigi di pietre grandi o piccoli sassi o ancora, delle ostriche. Sono strati quelle righe sulla montagna che Miren Asiain Lora stende con quell’andamento sinuoso che sembra seguire una musica mentre Alex Nogués racconta di come la montagna potrebbe essere letta come uno spartito dove gli strati sarebbero le note e le linee le pause. 

Se non si è mai guardato da vicino, se non si hanno per amici i sassi, se non si sono poste domande sulla forma delle pietre e sui loro disegni, se mai si è leccato un sasso per vedere più chiaramente quel qualcosa che l’occhio vorrebbe vedere come disegno, ecco allora che le primissime doppie pagine vogliono lì attenzione e sguardo: guarda bene, aguzza la vista, descrivi non solo ciò che vedono tutti, cammina oltre, raccogli: sei in montagna, in mezzo al mare e hai trovato un’ ostrica di montagna su un sasso! 

Un milione di ostriche in cima alla montagna
di Alex Nogués con le illustrazioni di Miren Asiain Lora
traduzione Sarà Saorin
editore Camelozampa
agosto 2021
€16,90

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