01 Maggio 2021

Ulf, il bambino grintoso di Ulf Stark con le illustrazioni di Markus Majaluoma

Ulf Stark, Markus Majaluoma, Ulf, il bambino grintoso, Iperborea 2021

Riecco il bambino Ulf della letteratura per l’infanzia svedese i cui racconti ci arrivano, dopo qualche anno dalla loro comparsa in terra natia, grazie al preciso lavoro di Iperborea, nella collana I miniborei. Ulf, bambino grintoso è il quarto scorcio di un’infanzia vissuta da fratello più piccolo di uno più grande che nulla ti risparmia che Ulf Stark e Markus Majaluoma propongono ai lettori di ogni età dopo gli indimenticabili Il bambino dei baci, Il bambino detective e Il bambino Mannaro. Meno alle prese con il fratello e i suoi amici questa volta Ulf  indossa i panni di un bambino grintoso.
I panni, quelli che si indossano realmente, restano comunque i suoi: segno di un cambio di stagione e quel po’ più grande è forse espresso dal pantaloncino Kaki mentre i pois, sempre giallo su rosso, prendono il posto del maglioncino blu jacquard, d’altronde è estate. L’effetto è sempre lo stesso: il pantalone resta sempre largo e le gambe troppo secche, il piede grande e sproporzionato è nudo sempre sia che piova, che corra all’impazzata, che sia al pontile in paese o in casa, non v’è traccia dell’improbabile sandaletto che di tanto in tanto gli impongono. C’è anche un inverosimile berretto sì, si è in estate quindi è giallo con visiera e pompon! 

Ulf Stark, Markus Majaluoma, Ulf, il bambino grintoso, Iperborea 2021

Si potrebbe, in fin dei conti, star bene anche così, con nulla da fare, in giardino, sdraiati sull’erba ad attendere che un bombo si posi su un fiore per catturarlo usando una scatola di fiammiferi per poi immaginare che sia un rasoio elettrico grazie a quel Bzzz sommesso e perplesso del povero insetto che cerca di capire che cosa gli è successo da che si è posato su un fiore in una giornata di luce abbagliante a che si è ritrovato inscatolato e al buio.
Invece no. Non quando si ha per nonno paterno uno come il nonno Gottfrid: basso, grasso, rabbioso sempre indaffarato a strappare erbacce nell’aiuola della nonna, spaccare legna, ritinteggiare casa e...imprecare. Così da bambino libero in vacanza Ulf, in men che non si dica, si ritrova schiavo del nonno: che non si può catturare gli impollinatori, che non si può non lavorare, che i pesci mica arrivano volando su un vassoio d’argento già oliati e cucinati a puntino! Il pranzo bisogna guadagnarselo e tirar fuori la grinta, altrochè. 

Non c’è da discutere, vietato ribattere e mentre il nonno spacca la legna Ulf deve portarla in casa a ciocchi e riporla nell’armadio della cucina, riempire un sacco e portarla alla vicina Hilda che si è slogata una caviglia inciampando mentre andava al gabinetto in giardino, ma non un sacco qualsiasi! Uno di quelli grandi, dove possono entrare molti ciocchi, più grande del piccolo Ulf che deve poggiarlo per terra ben due volte e poi trascinarlo, sudando come il nonno, d’altro canto è il suo schiavo. E poi dopo il crostino di pane rigenerante offertogli dalla signora Hilda in persona, via di corsa dai Samuelson a prendere il latte, giù per la strada sassosa a piedi nudi, riempire il secchiello, informarli che lui è lo schiavo del nonno e tornare sempre di corsa ma più veloce che se no il nonno dice che è lento come una lumaca.
Non c’è pausa per uno schiavo e al ritorno nonostante il caldo, l’affaticamento, il sudore zampillante e i piedi vagamente rossi, eccolo portare al nonno una bacinella di acqua bollente. Sono le cinque del pomeriggio sta per piovere e il nonno in canotta bianca e mutandoni a margherite, ancora il fazzoletto cattura sudore in testa, canticchiando si insapona il mento e le sue guance pienotte e inizia a radersi: arriva il nonno Gustav, quello materno, e bisogna che con un ombrello grande Ulf vada a prenderlo, correndo, giù al molo. E mentre nonno Gottfrid finge di essere seccato dall’arrivo dell’ospite, d’altro canto si è visto ha un pessimo carattere, Ulf è contento di poter raccontare a qualcuno che sicuramente lo capirà le sue pene di schiavo del nonno e attendere il suo riscatto. 

Ulf Stark, Markus Majaluoma, Ulf, il bambino grintoso, Iperborea 2021

La celia ai danni di Ulf è iniziata fin dal mattino, i grandi tramano alle sue spalle con sorrisi sornioni. Un bambino come lui abbandonato dal fratello che non lo vuole tra i piedi perchè moccioso merita certo una giornata indimenticabile con finale a sorpresa e pesci in assetto di volo, chi con berretto a elica chi con branchie divenute ali, o con razzi ben allacciati, insomma a volte i pesci arrivano volando ben conditi e cotti a puntini su vassoi d’argento per lasciare nonno Gottfrid a bocca aperta, così come uno schiavo può trovare un benefattore che gli regala un calzino, una piccola moneta e lo libera dalle sue catene.
Ancora una volta è con gioiosa irriverenza e humor delicato che  si sdrammatizzano i piccoli guai della vita di uno come Ulf, un bambino. E non lo si può dire meglio o con altre parole. 

Il vero protagonista, architetto della messa in scena, affettuoso nonno, è Gottfrid. Si presenta carponi, testa affondata nell’aiuola della nonna, mani che strappano erbacce e le lanciano alla rinfusa schizzando terra dappertutto. Il suo enorme sedere appare in tutta la sua rotondità, domina una prima pagina che ci si aspetta sia una seconda con quell’erbacce maledette in prima riga. Un bozzo sulla chiappa sinistra indica che là sta una tasca e dentro un fazzoletto tergisudore è un utensile da giardinaggio. Certo non un lord inglese neppure quando in terza pagina lo si vede eretto, corpo a mongolfiera sottolineato dal rosso del pantalone, girovita a dominare lo spazio. E quell’umido che lo circonda, goccioloso sudore e una bocca larga non perfettamente dentata, i peli ricciuti sul petto, che fanno capolino dalla canotta, sotto le ascelle e nell'incavo delle braccia. A Gottfrid non si risparmia nulla neppure l'intimità dell’appezzamento di quel beige a margheritone che sono i suoi enormi e vezzosi boxer! Chi non amerebbe un nonno così! Un vero spettacolo! 


Ulf, il bambino grintoso
di Ulf Stark con le illustrazioni di Markus Majaluoma
traduzione Samantha K. Milton Knowles
edito Iperborea
collana I miniborei, 22
9 euro

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