07 Febbraio 2021

Se vieni sulla terra di Sophie Blackall

Sophie Blackall, Se vieni sulla Terra, Il Castoro, 2020  

Quinn è la voce narrante che Sophie Blackall sceglie, fra i tanti bambini incontrati nel mondo, per raccontare Se vieni sulla terra edito da Il Castoro e tradotto dall’inglese da Giusy Scarfone. Quinn è un bambino, maschio, incontrato in Australia e che, nonostante la sua giovane età, ha già vissuto in Nepal, in Indonesia e in Nigeria. Alla precisa domanda Cosa daresti da mangiare a un visitatore che viene da un altro pianeta?  lui risponde Il purè, perché non sappiamo se hanno i denti. L’ineccepibile logica dell’infanzia! 

È così che Quinn prende forma sulle pagine, gli viene dato un cappello rosso - si, assomiglierebbe a quello frigio ma qui è senz’altro da riportare  al popolo del bosco - gli si fanno indossare una maglietta azzurra e un paio di pantaloni marroni, ha calzetti rosa intenso a righe rosse come le sue tonde guance. La prospettiva ci porta in alto proprio come se fossimo noi, in quel momento, i visitatori di un altro pianeta e dell’intimità della sua camera. Visto così Quinn sembra un folletto, uno gnomo del bosco, aria sognate e matite colorate in mano. A Quinn piace enormemente disegnare, immaginare e disegnare ciò che immagina.

Sophie Blackall, Se vieni sulla Terra, Il Castoro, 2020

Quale preziosità dunque un rotolo di carta! Arrotolare una strisciolina di carta dopo averle affidato i propri segreti, un nuovo colore, segni che, in fila uno dopo l’altro, apparentemente disgiunti, compongono una storia, se ci si pensa è un gesto antico come il mondo carico di significato, dalle pergamene in avanti. Che cosa incredibile, dopo averla ben stretta, infilarsela in tasca e andare a sentirla di tanto in tanto con le dita, con quella trepidanza che si ha quando si sa di custodire un tesoro e di averlo così vicino! Figurarsi poi se quella strisciolina è così grande da poter custodire interi pensieri che si colorano mano a mano che si formulano e che con le matite colorate si disegna, si traccia, si fissa insomma in un singolo fumetto o in un intero pensiero lungo una notte. Un rotolo di carta è un universo che si dischiude rotolando via, sollevato da un’arietta giocosa. 

Inizia così, un mattino all’alba, al limitare dell’orizzonte, in una casetta bianca nei cui vetri si riflettono i colori del cielo quando ancora non sa che è quasi mattino, dalla finestra gialla di sole un lungo rotolo di carta si srotola portato dall’aria, su quel lungo papiro il mondo sotto i piedi di un bambino. Le prime battute sono le puntuali indicazioni per trovare la strada per la terra tra i pianeti, vicino a un grande Sole, a una piccola Luna. Così come le diremmo a qualcuno che ce le chiedesse per la strada. E poi, in avvicinamento repentino, planivolumetrici di città e campagne, agglomerati, paesi e poi case le più diverse, e ancora più vicino uomini, maschi e femmine: famiglie. Corpi, espressioni, uguaglianze, disuguaglianze, particolari, in un tripudio di possibilità infinite dove ognuno è. Indagando i vestiti, il tempo, il traffico e la moltitudine di possibilità di spostarsi, andare, fare, con i mezzi più strani o con i propri piedi. Tutti i lavori del mondo, gli svaghi, la scuola dove vivono tanti bambini in attesa di diventare grandi. Il cibo, l’ecosistema, il mare che sembra vuote e invece...gli animali in continuo movimento, gli uccelli che sanno volare. E avanti così. 

Sophie Blackall, Se vieni sulla Terra, Il Castoro, 2020

Non c’è particolare che non venga indagato, non c’è indicazione che non sia precisa, in ottanta pagine un vero mondo e il suo funzionamento, il suo sistema di relazioni affinchè chiunque sia il visitatore, da qualsiasi galassia arrivi, non si trovi spaesato, non abbia da confondersi, ma ci conosca già un po’, conosca quella catena di affetto, sorrisi, solidarietà, relazioni, amabile diversità che è l’umanità. 

E mentre Quinn disegna sul quel rotolo di carta infinito, che pare poter raggiungere tutte le galassie, i pianeti e i sistemi a noi ancora sconosciuti non ci si può non soffermare sulle illustrazioni di questo albo. Lo costituiscono ben oltre il novanta percento. Non escludono nulla. Passano dal macro al micro in un tripudio di colori e positività. Infondono calore e inducono al sorriso. Nulla è lasciato al caso. Ogni persona che lo popola ha un corpo, un viso, un’espressione, un sesso, una religione, delle passioni, un lavoro, degli abiti, una acconciatura e dei pensieri. Può essere piccolo, molto piccolo, grande, medio o anziano. Ha abilità differenti e differenti modi di esprimersi. Un cibo preferito che gli ricorda le sue origini. Anche quando sono in venticinque seduti attorno a un tavolo. Nulla è lasciato al caso o appena accennato. Tutto è particolare: l’ospedale, la biblioteca la guerra e il sangue che tinge la terra. 

Sophie Blackall, Se vieni sulla Terra, Il Castoro, 2020

Più che parlare bisogna sfogliare. Una doppia pagina vale il racconto partecipato, a più voci, di una sera. 
Resta un fatto, caro visitatore, chiunque tu sia, che se vieni sulla Terra, puoi stare nella mia stanza. Con affetto, Quinn.

Ps. Come dice l’autrice in ultima pagina, una pagina che fa parte del racconto, della sua genesi, quasi tutti i personaggi di questo libro sono ispirati a persone reali. Alcuni, come quelli presenti nelle pagine sulle cose che fanno gli adulti, sono persone che potresti conoscere.

Se vieni la terra
di Sophie Blackall
traduzione Giusy Scarfone
edito Il Castoro
€19

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