09 Ottobre 2021

L'erbaccia di Quentin Blake

Quentin Blake, L' erbaccia, Camelozampa, Marzo 2021

La sensibilità di sguardo di Phileas Fogg Agency sull’albo illustrato unito a quello di Camelozampa portano ai lettori, insieme al vento di primavera, il seme de L’erbaccia di Quentin Blake in collaborazione con Greenpeace, tradotto da Sara Saorin.

Il verde, e le sue innumerevoli sfumature, con la natura che va ad architettare sono stati al centro delle tendenze in moltissimi ambiti in questo anno ancora così particolare. Il messaggio è trasversale e non necessariamente rivolto ai più piccoli e  vuole comunicare cura e meraviglia per una comfort zone a cui nessuno può rinunciare. Il verde rilassa, abbraccia, è fragrante, croccante, profumato, cura, fa sentir bene, arreda e dona gioia. Il verde ha la particolarità di poter essere respirato: è in quel respiro che sta la felicità di quando puoi viverci immerso.
Ma per quanto anelato il verde pare più essere maltrattato ed è su questa realtà ormai sotto gli occhi ancora un po’ offuscati di tutti che Quentin Blake immagina che un giorno, su questa bella terra che l’umanità si è confezionata senza badare a spese, ma ancora capace di ribellarsi e mostrare di cosa è capace, si possa aprire sotto i piedi di una famiglia qualsiasi, quindi di ognuno di noi, in un punto qualsiasi del globo, anche dove siamo ora, una voragine profondissima. Lo squarcio sul bianco della pagina è eloquente, da fiato sospeso e va a  fermarsi a un centimetro dalla sua fine, oltre forse sarebbe stata proprio la fine. Possiamo quasi immaginare lo scossone, come se la famiglia Dolciprati - questo il suo cognome - avesse preso un ascensore in direttissima verso il centro della terra. E loro laggiù ora sono così piccoli da non poter nulla. E quando lo sguardo si avvicina laggiù è scuro, forse freddo, privo di appigli. Disperante. Lo squarcio ora si è riempito di un grigio senza soluzione di continuità ma la famiglia Dolciprati, i colori di cui è vestita - rosso, viola, verdi e blu - i loro capelli arancioni, gialli e scuri, ci lascia comunque presupporre che tutto andrà per il meglio.

Sarà Octavia, il merlo indiano parlante, molto parlante, che ottenuta la libertà volerà verso quella chiazza di cielo così lontana dando loro la possibilità di un seme che come il fagiolo magico germoglierà all’istante crescendo a dismisura e in un batter d’occhio. Il vero ascensore per la terra quota 0 è quel piccolo seme piantato nella crepa di una roccia che germoglia offrendo come appiglio strane foglie tutte diverse, di grandezza e verde assortito, frutti dalle strane forme ma zuccherini e dal sapore conosciuto: pesca, ananas, melograno.
Quella che a prima vista si sarebbe detto essere un’erbaccia infestante, verde intricata e complicata 

A volte era come se facesse germogliare delle mani verdi per aiutarli 

Si arrampicavano i Dolciprati, a ben guardarli lì, impressi sul foglio, anche divertendosi mentre quel groviglio verde di foglie come mani, frutti e rami prendeva a correre come razzo e ad un tratto a lanciarli fuori dalla voragine! 

Quentin Blake, L' erbaccia, Camelozampa, Marzo 2021

Octavia, nera dai riflessi blu e tutto quel verde sono i veri protagonisti, flora e fauna assieme per quest’uomo, poveretto lui, così capace anche nell’alienarsi, nel distruggersi, nel farsi scomparire per propria mano. 
Così come dei fiori appoggiati su una nuova terra nuovamente verde, rigogliosa, profumata, croccante, gustosa e zucccherina, i Dolciprati ora stanno seduti in quel verde, un po’ stupiti, loro che abitano vestiti verde clorofilla, viola violetta, azzurro ortensia e rosso geranio, stupiti di essere lì, di avere Octavia davanti poggiata su un ramo, stupiti di aver avuto un prodigio in gabbia, stupiti del fatto che 

Octavia per una volta non disse niente

Quel che stupisce sempre ad ogni suo libro, ad ogni libro illustrato di Quentin Blake, noi che apparteniamo a quella categoria di uomini sbadati, è la primavera del suo segno, la gioia di quel tratto uscito veloce e sicuro da una biro rollerball nera come se, seduti a tavola, prendesse spunto, un appunto visivo di un qualcosa che stiamo raccontando a cui noi, sempre di quella categoria là, non diamo peso come all’erbaccia.

Quentin Blake, L' erbaccia, Camelozampa, Marzo 2021

L’erbaccia
di Quentin Blake
traduzione Sarà Saorin
collana Le Piume
editore Camelozampa
€16

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