La Piccola Anna è un libro dal piccolo formato, uscito in Svezia per la prima volta nel 1964 e parte di una serie di diciotto storie semplici dedicate alla piccola Anna: colori vivaci, poche parole, qualche oggetto da indovinare, riconoscere e nominare, e soprattutto tante righe verticali. Sono a righe verticali il vestito di Anna, bianco e rosso, l’abito del Signore Alto alto, giallo e marrone, e il suo papillon, rosso e giallo. Inger e Lasse Sandberg sono gli autori o meglio, l’autrice e l’illustratore, la moglie e suo marito. Tradotto da Laura Cangemi è in libreria per Vanvere edizioni con la bella grafica curata da Orecchio Acerbo. 

Qualcosa attira lo sguardo, è la copertina. Una bambina così piccola siede in cima al verde cappello di un signore rubizzo del quale non vediamo altro che Anna, la tuba verde sulla quale è seduta, il suo simpatico viso e il vivace papillon. Non vediamo null’altro perchè questo signore dal cappello verde è così alto che non ci sta tutto dentro al libro piccolo e alle sue piccole pagine. Il Signore Alto Alto non può che stare a pezzi tra le pagine. Una volta si vedono le sue gambe, una volta il busto con le braccia e la testa, a volte le braccia non ci stanno e allora Lasse le disegna su un’altra pagina.
E’ un piccolo libro, il cui corpo è, come spesso succede, funzionale al racconto. Lo si può prendere da una parte ma anche dall’altra, l’immagine di copertina è la stessa all’inizio e alla fine, lo si può girare e rigirare tra le mani come fosse una trottola e sempre il Signore Alto Alto e la Piccola Anna saranno lì ad invitarvi ad entrare, ancora una volta, leggere e sorridere. Lo si apre e non ci sono risguardi sonori, colorati, disegnati, scarabocchiati o macchiati, non ci sono neppure parti del Signore Alto Alto o le righe del suo vestito o la tuba verde, ma solo il color crema di una carta bella. 

La Piccola Anna, camminando un giorno per la strada con il suo vestito a righe verticali che poco servono a slanciarla ma sicuramente molto a vederla, incontrò un signore alto, ma così alto che non stava nella pagina. Anna ne vedeva distintamente le scarpe e una strisciolina di calze che i lunghissimi pantaloni lasciavano leggermente scoperte; parte delle gambe vestite con quel completo che serviva a renderlo ancora più visibile, un gessato giallo con le righe marroni, e un accenno di giacca che per vedere bene bisogna girare pagina. Vederlo in viso da laggiù non era facile. Fu simpatia a prima vista, figuratevi Anna così piccola e quel signore così alto alto!, che la fa sedere subito sulla sua tuba verde. Che gioco incredibile e che vista! Da lassù la prospettiva cambia enormemente tanto che la Piccola Anna per la prima volta poteva vedere lontano lontano.
Da qui inizia il gioco. Da questa passeggiata in altitudine si possono scorgere e vedere molto bene gli uccelli, le nubi, i camini e, con una prospettiva dall’alto verso il basso osservare e aggiungere particolari: all’uccellino uno sbuffo di fumo, al fumo un camino, al camino un tetto e poi sotto una casa e dopo anche i gradini per accedervi e via via nominare tutto quello che si riconosce nelle pagine, una figura alla volta, poche parole lasciate ai grandi e un disegno per far leggere i più piccoli,  andando a comporre un elenco che ripetuto all’infinito da luogo a una piccola cantilena, una specie di filastrocca del mondo della Piccola Anna ma anche di tutti i piccoli lettori.

Tornata a casa in questo modo tanto magico quanto inusuale, il Signore Alto Alto appoggia il capello e Anna, che vi siede ancora sopra, sul prato davanti a casa e la mamma da ottima padrona di casa quale è offrì a tutti una dolcissima merenda in giardino...certo, un po’ ci si domanda delle gambe lunghissime del Signor Alto Alto in quel giardino che così grande grande non è!

Una storia semplice, giocosa, infantile con allegre illustrazioni semplici, giocose, infantili:
una piccola chicca!

La piccola Anna
di Inger e Lasse Sandberg
traduzione Laura Cangemi
edito Vanvere Edizioni 2020
11euro

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