14 Dicembre 2020

La fiaba di Harold di Crockett Johnson

Crockett Johnson, La fiaba di Harold, Camelozampa 2020

Come promesso Camelozampa seguita a pubblicare l’opera, inedita nel nostro paese, di Crockett Johnson e di Harold, e dopo Harold e la matita viola pubblicato lo scorso anno ecco La fiaba di Harold apparsa per la prima volta nel 1960, cinque anni dopo la prima indimenticabile apparizione del bambino in tutina blu e della sua inseparabile matita viola.

Ci ritroviamo immersi, come quella prima sera, nello stesso scenario. È buio, ma lo immaginiamo solo, e Harold è già stato perfettamente preparato per la notte. Indossa la sua tutina blu, è ben pettinato e la sua amica luna, nella forma di uno spicchio, splende nella notte ma prima di andare a letto varrebbe la pena di fare una passeggiata in un giardino incantato. Alla fine della storia saremo in salotto, Harold sul tappeto accanto alla poltrona vicino al camino. Un libro aperto è lì sul pavimento, Harold è nella posizione tipica dei bambini, appoggiato sulle sue ginocchia con le mani a terra e potrebbe essere rimasto lì, stanziale a guardare il suo libro o essere appena arrivato, planato da chissà dove. Un gomitolo di lana indica la presenza tranquilla della mamma che si attarda sferruzzando, la casa é finalmente silenziosa, la giornata di lavoro conclusa, è l’ora in cui si può dedicare con serenità al suo distensivo e produttivo passatempo. Ma badate bene a fine libro potrete giurare di averla vista e di ricordarla seduta su quella poltrona intenta a sferruzzare, il sorriso rivolto ad Harold che le chiede un’altra storia prima di tornare a dormire. 
Ma ancora una volta, gli unici attori che intervengono nell’avventura serale di Harold, sono quelli tracciati da un grosso e granuloso segno viola della sua matita. 

Crockett Johnson, La fiaba di Harold, Camelozampa 2020

L’importanza di avere una parete bianca o un grande foglio, uno spazio perfettamente sgombro sul quale imprimere il proprio segno. Nel quale poter passeggiare con la luna complice e quella matita viola, con la quale tutto diventa possibile. Quindi ancora una volta ma con rinnovata decisione e una meta ben precisa da raggiungere, Harold esce in passeggiata verso il giardino incantato. 

Crockett Johnson, La fiaba di Harold, Camelozampa 2020

Facile a dirsi. Perché una volta là, in quel giardino pareva proprio non crescere nulla e se Harold non avesse saputo che si trattava di un giardino incantato, a malapena avrebbe capito di trovarsi in un giardino - e il lettore nella storia. Bisogna certo chiederne motivo al re, come non averci pensato! Una mirabolante invenzione dove ogni cosa si sussegue grazie a un cambio di direzione di quello stesso segno viola, sicuro, ardito che traccia alte mura di castelli e presenta ostacoli a cui solo un arguto pensiero può trovare soluzioni di passaggio. E personaggi frutto della più fervida immaginazione come la strega gigante invisibile che con i suoi piedoni enormi non permetteva a filo d’erba di far capolino nel giardino incantato. E lo sciame di minuscole zanzare che la cacceranno e poi il fumo disegnato giusto in tempo per liberarsi della loro infestante, sonora e pruriginosa presenza, la pioggia per spegnere il fuoco che aveva prodotto il prezioso fumo grazie alla quale potranno finalmente sbocciare degli splendidi fiori, alti e rigogliosi tanto da rendere finalmente felice quel re dalla corona troppo pesante per Harold e dallo sguardo triste. In un concatenarsi di soluzioni viola che anche da grandi terranno lì, sulla storia, ad attendere quel finale che porterà tutti a letto felici di aver partecipato e in un soffio essere volati veloci e molto in alto e atterrati nuovamente in salotto dove la mamma, tra un dritto e un rovescio, è lì pronta ad accogliervi con un sorriso e forse ben disposta a raccontarvi un’altra storia. 


La fiaba di Harold 
scritta e illustrata da Crockett Johnson 
edito Camelozampa 2020
Traduzione Sara Saorin
€15,90



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