Un racconto lungo da farsi leggere, da leggere da soli o da ascoltare.
Nella collana leggi e ascolta Beisler editore pone un altro piccolo gioiello della letteratura: La Ester più Ester del mondo. Tre le donne che lo firmano: Maria Skymme l’autrice che si firma con uno pseudonimo Anton Bergman; Emma AdBåge con le sue ormai familiari illustrazioni e Samanta K. Milton Knowles con la musicalità delle parole cercate e trovate.

Tra i tanti eventi che possono intervenire a perturbare il quotidiano di un’infanzia protetta, amata, pensata, accompagnata, c’è la variabile dell’incontro con l’altro, con qualcosa di nuovo rispetto a quello che sino a quel momento ti corrispondeva come un abito fatto su misura. Due genitori amorevoli, retti, una coppia nel senso lato del termine: perfettamente interscambiabili nella gestione di casa e figli, allineati sui fondamentali, di principio. Una famiglia contemporanea con le serie alla TV guardate insieme, il divano condiviso, a ognuno il suo spazio, il cellulare a tempo debito, le chiavi di casa quando saranno necessarie, accompagnata a scuola e ripresa sempre dall’uno o dall’altra, la risposta a ogni richiesta ponderata e confrontata insieme. La consapevolezza insomma di essere amata in un nido protetto. Tra i tanti eventi che possono intervenire a perturbare il quotidiano di un’infanzia così c’è Ester. 
Ester con il cellulare perché papà la possa trovare sempre, che va a casa da sola ogni giorno alla fine della scuola, Ester che ha già le chiavi di casa perché il papà rincasa tardi, che fa la spesa in autonomia, che cucina! Ester che fa tutto, ma proprio tutto da sola. Ester che è capace di alzare un solo sopracciglio e che propone subito di diventare amiche. Ester un’altra da te.

Mica potevo dirle che non volevo

Signe dal nome un po’ antiquato, dall'ingenuità bambina, che si fida e si affida sempre, che non ha il telefono, le chiavi di casa, che non va a casa da sola quando finisce la scuola, che frequenta poco le case degli altri se non accompagnata da mamma e o papà, che ha per fratello Ture, in quell'età in cui un fratello minore che si occupa di tutto quello che fai tu certo non è apprezzato. Che si veste semplicemente con abiti comodi e i suoi capelli così come sono, che non fa mai, ma proprio mai nulla di sconsiderato, nulla che non ci si aspetti che lei faccia. 
Una bambina semplice, vispa e intelligente con grande senso critico, che sino a quel momento si era goduta la sua fanciullezza così come si presentava, giorno per giorno. Ester nella vita significa novità, esperienza e anche richiesta ponderata di un po’ più di indipendenza.

Con Ester che muove un solo sopracciglio è un’ingiustizia che in sala professori ci siano torte al cioccolato che i maestri si possono servire nelle pause mentre i bambini no e allora se proprio ne hai voglia magari entri di soppiatto a prenderne un paio di fette mentre Ester fa il palo, ma Ester farà veramente il palo? 
Con Ester si bigia il doposcuola tanto non se ne accorge nessuno, i bambini a scuola sono tanti, quindi si scavalca la rete sul retro del giardino e si va a casa di corsa mentre non ci sono mamma e papà, si mangia di nascosto il cioccolato del sabato e poi in gran corsa si torna a scuola, si riscavalca la rete e via, come se nulla fosse si è in cortile come se si fosse state sempre lì.
Ester che quando è a casa di Signe va in camera di mamma e papà guarda tra le cose, tocca, apre e poi alla mamma è sparito un anello, ma non sarà stata Ester, no…
Ester che ruba le caramelle al negozio dove tutti i giorni si fa la spesa, che dice che la sua mamma si chiama Greta Garbo e fa l’attrice...Ester che qualsiasi cosa fa, la fa per attirare l’attenzione su di sè…

Ester ha il fascino del nuovo, è la meraviglia rispetto a sé e al proprio vissuto; è l’amica magnifica che fa cose importanti, a volte strane altre che non si dovrebbero fare. È una persona sulla quale ci si interroga, un’amicizia che pone dubbi, che fa nascere timori causa di preoccupazioni, che ha un modo di vivere così diverso che con lei un po’ si cresce, si incontra l’autonomia e la si guarda con occhi curiosi sino a desiderarla, almeno un po’ anche ai patti dei grandi; è qualcosa che fa battere il cuore quando si sente di appartenervi, di essere state scelte e ora migliori amiche.
Ester è quella collanina fatta da lei, con un filo sottile e un nodo che deve stare davanti,  che ti fa sentire un certo formicolio in tutto il corpo. 

Ester che arriva proprio quando c’è bisogno di un’amica così, in quel momento, un poco prima di spiccare il volo. Signe che arriva proprio quando Ester ha bisogno di un’amica come lei anche senza saperlo: una persona che oltre a sé metta anche un po’ dell’amorevole ascolto della sua famiglia. A tratti commovente per quel che ricorda, smuove, fa tornare a sentire perché forse tutti gli adulti hanno avuto un’amica così o così sono stati. Bello perchè Signe con i suoi dubbi, col suo non sentirsi all’altezza ma così, tra il normale e il banale, diventa subito un’amica e  di tutti, e la si immagina subito nelle sue espressioni come se la si conoscesse da sempre. Bello perché anche in classe tua adesso, probabilmente, c’è una bambina che è la Ester piu Ester del mondo.

La Ester più Ester del mondo
di Anton Bergman, 2016
illustrato da Emma AdBåge
editore Beisler Editore 2021
traduzione Samanta K. Milton Knowles
collana Leggi e ascolta
€ 14,90

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