26 Novembre 2021

In coda di Clarisse Lochmann

Clarisse Lochmann, In coda, Edizioni Piuma 2021

Di In coda, di Clarisse Lochmann con la traduzione di Alessandra Florio per Edizioni Piuma, lo sguardo è subito catturato dal colore, dalle trasparenze e dagli addensamenti che creano il chiaroscuro, e dai grafismi che lo vestono. Ancora prima di capire cosa e chi vediamo sono il rosso aranciato, il giallo banana completato da scaglie di color noisette che scivola in un’appendice gravata di nero e blu, braccia di colore tempestati di pois scuri allargano lo spazio portando l’occhio a accarezzare tutta la copertina. La massa grigia e dei trattini bianchi luminosi su una diagonale invisibile riequilibrano una scena tutta centrale.

Clarisse Lochmann, In coda, Edizioni Piuma 2021

Dopo la fascinazione del colore si è autorizzati a strofinarsi gli occhi e mettere ben a fuoco: una volpe rosso arancione con delle orecchie vispe un po’ più scure è avanti di un passo; i trattini bianche scopriamo essere gli aculei di un riccio e con una tigre, forse al suo fianco, si insinuano tra gli altri, le placche noisette su quel banana sono in realtà il bel manto di una giraffa e se spostiamo lo sguardo leggermente più in alto appare chiaro un pappagallo verde con le remiganti blu e nere e sulla destra un grigio elefante. I pois appartengono a un polpo tentacolare e incapace di tenere le sue braccia a posto.
Proprio davanti a noi un piccolo topo dalle orecchie mauve osserva, col suo occhio a bottoncino nero, la disarmante scena che gli si presenta davanti: una lunga compatta, colorata, multiforme coda di...code! 
È un giorno speciale con papà si va al museo di storia naturale, ci si andrebbe se 

...una lunga fila ci impedisce di avanzare

Clarisse Lochmann, In coda, Edizioni Piuma 2021

 Perché c’è così tanta gente? 

Il mistero delle code spazientisce e incuriosisce sempre, spostando il nostro peso da un piede all’altro, innervositi come se scappasse la pipì ci si fanno delle domande: ma come mai così tanta gente...cosa sarà successo...e così il piccolo topo che in men che non si dica è già lì a intrufolarsi, chiedere permesso, guardare in volto la coda e cercare di capire chi o cosa la sta rallentando. È un gesto impulsivo e come tale veloce ma appena ci si addentra nella famigerata coda il passo cambia: uno spaccato umano (animale) si presenta agli occhi e ai baffi del topo.
Ogni tipo di natura, anche la più recondita, si manifesta: lo scaltro che salterebbe la coda con una scusa banale, i pecoroni che stanno ammassati e ne impediscono il fluire, i più alti che hanno un’altra visione di quel che sta accadendo, chi in fila ci prova con chi ha accanto e chi non perderebbe l’occasione, chi parla finalmente può parlare ininterrottamente illudendosi di essere ascoltato, chi non approfitta per essere diverso, chi si nasconde complice la coda, il rinunciatario, chi approfitta per farsi due coccole in amorevole tenerezza e chi, come il polpo, sgomita, calpesta i piedi altrui, si gira, si volta e non perde occasione di muoversi disturbando anche un po’.

Clarisse Lochmann, In coda, Edizioni Piuma 2021

In coda è un trattato di sociologia pura ben nascosto tra i colori e le figure degli animali di cui racconta, con un aggettivo, la caratteristica principale. Il finale è esilarante e come spesso succede qualcuno non bada a dov’è e pensa di poter esercitare il suo diritto alla libertà di fare, in questo caso, senza badare al bene comune, al gruppo appunto casuale, non stabile, che quella mattina ha deciso di andare a vedere il museo di storia naturale e che forse nella vita non si incontrerà mai più. E nel frattempo il piccolo topo è arrivato all’ingresso di quello che più che un museo sembra...e poi non c’è papà, ah già!, papà...

Clarisse Lochmann, In coda, Edizioni Piuma 2021

Il colore acquoso, trasparente, a macchia, senza confini accompagna le parole, corre, come il piccolo topo, serpeggia sovrapponendosi scurendo e schiarendo, disegnando, caratterizzando e facendosi di tanto in tanto segno grafico, netto.
È una coda di sfumature dove, sul bianco della pagina intuire il paesaggio attorno e indovinare la forma e il nome dell’animale a cui appartiene aiutato da quell’aggettivo posto al piede della pagina.
Il testo che si divide in una frase, un piccolo dialogo, una domanda e nell’aggettivo identificativo, una lettura che induce l’occhio a muoversi, osservare, andare libero per la pagina. Qualcosa di molto dinamico, come una risata.

Clarisse Lochmann, In coda, Edizioni Piuma 2021

E chissà quanti scaltri già si conoscono, e quanti chiacchieroni tocca di ascoltare, un romantico in famiglia c'è sempre e purtroppo anche un brontolone e poi un amico viaggiatore, uno molto invasivo, e quell'amico di papà sempre alla moda! e chissà quanti altri! 
Comunque ora che si è saltata la fila si può entrare al museo...se non mancasse papà!

In coda
di Clarisse Lochmann
traduzione Alessandra Florio
edito Edizioni Piuma 2021
€ 22

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