14 Novembre 2020

Il vestito di Lia di Sara Marconi con le illustrazioni di Daniela Costa

E’ di Edizioni Corsare che lo ha pubblicato, di Sara Marconi che lo ha scritto e di Daniela Costa che lo ha illustrato, mentre il vestito (è indiscutibilmente) di Lia.

Sara Marconi, Barbara Ferraro, Il vestito di Lia, Edizioni Corsare, Roma 2020


E chissà quale immaginario ha aperto a Lia quel vestito verde scuro con i papaveri rossi, esuberanti, il colletto bianco e quelle tasche così grandi applicate proprio lì, davanti, ben visibili per contenere chissà che! per portare con sé. E le scarpette color rosso? Chissà come si è immaginata abitare quell’abito, quali avventure si è concessa lei così timorosa, che ha molta paura: dei topi, dei gatti, dei maschi, dei boschi, dei bruchi pelosi e degli sconosciuti col cappello. Attorno a un abito nuovo si possono immaginare cose magnifiche, impossibili da fare nei panni quotidiani, ci si gongola per quella nuova casa confortevole e lucente di bellezza! E forse Lia si immaginava proprio in quel momento quando…

Sara Marconi, Daniela Costa, Il vestito di Lia, Edizioni Corsare, Roma 2020

Lia ha timore di tutto, nel mondo vero il suo immaginario vede cose che non la lasciano tranquilla, soprattutto i signori col cappello e i topi - pare ce ne sia uno che si diverte a vestirsi come lei e fa anche i suoi giochi, chi non ne avrebbe timore. Il suo mondo è casa, giocare con la sua amica Emma, leggere le storie di animali che poi popolano la camera e il suo pianoforte. Niente corsi di teatro che la espongono agli altri e magari ai topi o ai maschi, niente sci o altra attività. Lia sta bene così. Poi però arriva quel momento in cui - topi a parte che Daniela Costa abbiglia in modo molto divertente, va bene Lia ne ha paura ma il lettore sarà confortato dalla loro allegra e spensierata visione ed eleganza sobria e coordinata! - come diceva Jurji M. Lotman la struttura narrativa ha bisogno che si verifichi un evento per mantenersi tale e qui haimé bisogna che qualcuno lo dica a Lia. Da questo momento il passo cambia, la curiosità solletica il lettore che potrà figurarsi scenari assortiti senza svelare mai, almeno alla prima lettura, il vero evento quello che preoccupa tutti. Chi lo dirà a Lia? e poi bisogna anche farsi venire delle idee per trovare il modo giusto di dirlo, a lei che è così timorosa e lo sanno bene la mamma, il papà e il nonno. In breve i grandi si ritrovano a cercare una soluzione, le parole per dirlo. Per questo quel giovedì la mamma, il papà, il nonno e anche la mamma di Emma si telefonano preoccupati: chi le darà la notizia? Qui il lettore curioso ha due possibilità: andare diretto all’ultima pagina, ma non si tratta di un libro giallo; abilmente impossessarsi dell’albo se chi legge non è lui o lei in prima persona e sadicamente rallenta la voce e il passo, fare ipotesi le più azzardate, andare sulla luna e tornare. Sara e Daniela impassibili non svelano nulla, tengono il ritmo mentre nella storia i colori disegnano il quotidiano tranquillo di Lia e le parole raccontano di grandi sempre più indaffarati tra il portare Lia a prendere un gelato e dirglielo mentre assapora dolcezza, ma il tempo è brutto e lei non ha fame e preferisce giocare e i piccoli incidenti tipici di quando la storia non deve andare così, e ad un tratto scappa la pipì. La suspence è mantenuta con grande abilità e certo non si può svelare qui il perturbante e tradire le aspettative di tutti. 

Sara Marconi, Daniela Costa, Il vestito di Lia, Edizioni Corsare, Roma 2020
 

Possiamo solo dire che ad un tratto la piccola Lia si toglierà lo scamiciato di sempre, quello grigio, morbido e caldo, getterà con un colpo di piede ben assestato le sue scarpette nere da una parte, e per un attimo resterà nel bianco delle sue mutande e della sua canottiera. Ma solo per un attimo cioè per quel tempo necessario a correre verso l’armadio e riemergere fiorita di papaveri e con le scarpette rosse: elegantissima. E’ un vestito perfetto, che invita a danzare in giro per la stanza, sedersi e suonare il suo bel pianoforte nero. A volte cambiare panni può voler dire svoltare, abitare una casa nuova significa aver voglia di cose nuove, di un viso nuovo, di un'apparenza nuova. E’ come poter dire a tutti ad un tratto attenzione io non sono così, prenderne coscienza e dimostrarlo in primo luogo a sé stessi. E poi certo c’è la sua musica che è come il vento e il suo pianoforte lì come un gatto nero dagli occhi verde smeraldo. E quando la storia finisce i topi...se ne vanno.


Il vestito di Lia
di Sara Marconi illustrato da Daniela Costa
edito Edizioni Corsare, Roma 2020
18 euro






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