05 Aprile 2021

Il tunnel di Anthony Browne

Con Il Tunnel di Anthony Browne, Camelozampa regala ai suoi lettori un’altro pezzo di storia della letteratura e dell’illustrazione, un albo illustrato e un autore che non dovrebbero mai mancare nel ricco assortimento dei libri dedicati all’infanzia. Ad utilizzo delle bambine e dei bambini per l’attesa e lo stupore che Anthony Browne sempre regala al momento giusto, degli studiosi di letteratura e di letteratura per l’infanzia e degli illustratori per i richiami ai classici, per i
simboli, il non detto, il nascosto, le trasformazioni.

Anthony Browne, Il tunnel, Camelozampa 2021

Nel 1989, data di uscita di questo albo in Inghilterra, pubblicato per la prima volta da Walker  Books, Anthony Browne per narrare dei litigi e della quotidiana insopportazione tra un fratello e una sorella, nulla di più verosimilmente noto ai suoi lettori, sceglie per il linguaggio visivo una tecnica realista, la sua, che manterrà sempre, e per il linguaggio scritto quello della fiaba con un inizio già sorprendente:  C’erano una volta una sorella e un fratello, e il lettore resta come sospeso tra passato e presente, tra ieri e oggi. E non solo, se negli anni Settanta dai libri per l’infanzia spariscono le bambine a favore di un neutro che la declina tutta al maschile: bambini, alle soglie degli anni Novanta Anthony Browne non solo parla di sorella e fratello e non di un generico e maschile sempre in uso: fratelli, ma parla di sorella ponendola per prima nella frase, anche se più piccola di età, e di fratello visibilmente più grande, sovvertendo un uso e un ordine che parte dall’alfabeto e dall’età dei due. Così nel presentare i due nel linguaggio figurato nelle prime pagine è sulla sorella che si pone l’accento. 

La storia come spesso accade ancora oggi, è semplice e prende spunto dal quotidiano: una sorella e un fratello, pochi anni di differenza, più alto lui, più bassa lei, una vaga somiglianza, due caratteri opposti, un universo a separarli, femminile maschile, e dentro discussioni e sonore litigare; un adulto, la mamma che il lettore conosce solo per un dito indice della mano sinistra che appare nell’illustrazione della cacciata fuori da casa dopo l’ennesimo sonoro bisticcio a colazione. Occupa uno spazio minimo nell’illustrazione quel dito indice ma c’è tutta la presenza di una mamma particolarmente seccata e stanca di questo continuo stuzzichio verso la lite finale. Nella pagina accanto, a sinistra, per cui nell’illustrazione precedente, era Il fratello che puntava un dito accusatorio contro la sorella. Contrapposti nella doppia pagina attirano lo sguardo e lo pongono al centro in quel bianco dove il lettore non può che immaginare quel che generalmente succede sulla sua pelle: il fatto di non potersi opporre alla durezza della mamma, la poca volontà a vestirsi ed uscire invece quell’andare forzato, triste e svogliato, a prendere le proprie cose e sconsolati tornare nell’illustrazione che porta fuori. Un fuori contrapposto a un dentro già narrato nei risguardi che raccontano di una casa curata e decorata e di un fuori di un moderno degrado e nei risvolti di due caratteri completamente differenti. La cacciata da quel paradiso porta all’inferno della città e ad un angolo che la comunità vive come una discarica, quattro calci al pallone lui, il porto sicuro del libro delle fiabe lei seduta su una cassa di legno. E poi la scoperta, poco più in là, il tunnel. 

Chi attraverserà per primo il tunnel è Jack. A Rose non resta che attendere il suo ritorno, un ritorno che tarda ad arrivare, che preoccupa che fa decidere di abbassarsi ed entrare e percorrere carponi quel cunicolo buio e umido, e viscido, e spaventoso. Come Alice tanto tempo prima, solo vestita di rosso. Il tunnel come tutti i tunnel che si rispettino finisce in un bosco silenzioso, un altro mondo, che mano a mano diventa più cupo non più erba ricca da becchettare e luce. La foresta buia che Rose si trova a dover attraversare ha occhi in ogni dove, i tronchi degli alberi sono enormi e abitati da misteriosi personaggi, hanno mani e dita, sembrano incastri di animali strani e minacciosi pronti a sciogliersi per spaventarla. Ci sono un gatto e una volpe, un cinghiale, un orso,case in lontananza e fuochi, un viso mefistofelico spunta da dietro, accanto una lapide. Nel punto in cui scorge suo fratello non c’è vita, quel che resta è pietra o alberi tagliati nella disperazione basterà un abbraccio.

Un percorso tra le fiabe. Rose lascia il suo libro preferito all’ingresso del tunnel aperto sull’inizio della bella Addormentata nel bosco, un primo indizio. Ma è Cappuccetto rosso la fiaba che legge accanto alla finestra seduta sul davanzale interno nelle prime pagine del libro, altro indizio. E’ un montgomery rosso con cappuccio che indosserà per uscire. Tutto, sin dall’inizio racconta di un passaggio, di un bivio, di una decisione da prendere veloce, prima che il tempo passi, prima che sia troppo tardi…

Anthony Browne, Il tunnel, Camelozampa 2021

Nessuno saprà mai cosa è successo di là, oltre il tunnel, in quel bosco oltre la vita, fuori ma è palpabile una nuova complicità tra chi lo ha vissuto ed è tornato. 

Il tunnel
di e illustrato da Anthony Browne
tradotto Sara Saorin
edito Camelozampa, 2021
collana Le piume
€16

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