Un titolo che è già una storia, una storia che sta tutta nel suo titolo il cui senso scopri solo leggendo. Così Paola Momentè ha costruito il suo Ci sarà una volta? Storie per un clima da favola edito da Maurizio Corraini.

L’incipit prende spunto direttamente dalle fiabe più conosciute dai bambini e di queste va a prendere quel particolare che ha reso noto il personaggio: un lupo nero famoso per il suo caratteraccio e per apparire all’improvviso da dietro un albero del bosco più fitto che ci sia; oppure: un gatto più famoso per i suoi stivali che per le sue gesta; un povero pescatore che tutti i giorni sperava di pescare qualcosa che gli cambiasse completamente la vita, e fino a qui nulla da dire. 
Vero è che il lupo aveva un caratteraccio, la pessima abitudine di apparire all’improvviso, che il pescatore aspettava il pesciolino d’oro e che il gatto sia impresso nella memoria di tutti perché tutti si sono chiesti lì per lì ma perché proprio gli stivali? Il libro prosegue poi con un ritmo di tre doppie pagine per storia, con Nemo, con i quaranta ladroni e infine con i tre orsi.
Tra una storia e l’altra una doppia pagina bianca ma non tutta e non per molto.

Facciamo un passo indietro. Rientriamo nel libro dall’inizio.
Paola Momentè prepara i lettori con una serie di pagine dai colori primari, tinte piatte e accese che, una dopo l’altra, invitano ad andare oltre a spingersi un po’ più in là per vedere cosa e se succede qualcosa. E qualcosa succede eccome! Senza preavviso sei nel bosco fitto dove il lupo ama nascondersi, in lontananza il tetto rosso col camino che fuma della casa della nonna. Gli alberi sono ritagli verdi, come gli abeti che disegnano i bambini, scontornati e posati lì, a ognuno una texture diversa, i tronchi bianchi spiccano per altezza. Cappuccetto rosso è là, tra questi a bilanciare il rosso del tetto. Ora tutti si aspettano il cacciatore, manca solo lui tra i protagonisti della fiaba perchè il lupo sarà già sicuramente nascosto. E infatti compare ma, colpo di scena la scena è cambiata, il bosco è stato interamente abbattuto, il lupo non può fare agguati a nessuno e se vuole salvarsi deve imparare a correre. Chiaro è che il lupo sta con Greta e diventa il promotore di una campagna contro la deforestazione e lo chiede anche per favore.

Quindi il gioco è questo, il ritmo cambia, la morale della fiaba cambia e su quella quarta doppia pagina si ritroveranno uno a uno tutti gli attivisti che più o meno spontaneamente si sono sensibilizzati ai problemi dell’ambiente in cui sono vissuti sin dalla notte dei tempi.
Così il Gatto con gli stivali dopo essersi trasferito a Venezia e essersi bagnato gli stivali concorrerà alla campagna contro l’innalzamento dei mari; il pesciolino d’oro -  che il vecchio pescatore non è mai riuscito a pescare mentre ha collezionato una gran quantità di oggetti che col mare avrebbero ben poco a che fare: scarpe, bottiglie di plastica, pezzi di rete, forchette…- condurrà una campagna contro la plastica e Nemo a favore della barriera corallina.
Con tutti i problemi che ha il mondo la quarta doppi pagina bianca non è rimasta bianca a lungo. Molti i dimostranti, molti i cartelli, gli slogan, i personaggi che accorrono da altre fiabe, per cambiare le cose tutti insieme.

Con allegria, giocando col noto ma scardinando il finale, Paola Momenté si fa autrice di un libro spiritoso e grintoso, ricco di colore, di ritagli, di effetti micro-macro che sfalsano i piani, di incursioni nelle fiabe, di qualche figura umana perché solo l’uomo potrebbe, unendosi, riparando il grande pasticcio, l’ingarbuglio, il guazzabuglio di guai che ha creato al pianeta. Perché non c’è, non esiste, per il momento ancora, un pianeta B.

Ci sarà una volta? Storie per un clima da favola
di Paola Momentè
editore Maurizio Corraini, 2021
€15,50

 

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