30 Ottobre 2022

C'è un Fantasma in questa Casa scritto e illustrato da Oliver Jeffers

Oliver Jeffers, C'è un fantasma in questa casa, Zoolibri 2022

E sullo scoccare dell’atteso giorno di Halloween, con ansia e trepidazione, metri e metri di cotone da lenzuolo bianco forato nel punto giusto e almeno altrettanti di raso nero per mantelli fluttuanti, tra clangori di catene, strascichii di piedi e nacchere d’ossa ecco che con C’è un Fantasma in questa Casa Oliver Jeffers arriva puntuale in Zoolibri.

Oliver Jeffers, C'è un fantasma in questa casa, Zoolibri 2022

In quell’ora che volge allo scuro, dopo una giornata di nubi minacciose, quando il grigio sembra calare dal cielo per avvolgere ogni cosa sulla terra; quando nel campo il vento imperversa facendo degli alti fili d’erba che aspettano solo la falce, strumenti a una sola sibilante nota, ecco che dalla magione in mattoni, riccamente decorata da graziosi bow windows, finestre tonde e camini, con l’alta torre che svetta nel mezzo di una composizione architettonica perfetta per essere infestata dai fantasmi, la porta all’inglese, bianca di lucida vernice, dell’ingresso principale spalanca un suo battente…nessun fantasma per il momento, no! solo un esserino fluorescentemente abbigliato, verde di paura (ne siamo proprio sicuri?) accoglie lettori e ipotetici gostbusters.
La bambina in questione, più ectoplasma luminescente che umana in carne e ossa, frangetta fitta sulla fronte e codini bassi e il classico abito in jersey grigio a righe giallo fluo, pare aver sentito un FANTASMA in questa casa! 
Comincia così un tour per la grande villa capitanato dalla bambina che proprio come una bambina reale non smette di parlare, domandare e farsi domande, cercare ad alta voce spiegazioni per quegli strani fenomeni che la preoccupano un po’.

Arrivati alla casa e entrati nel libro dopo aver superato i risguardi dove nella penombra grigia sembrerà di essere sfiorati e sollevati e sospinti attraverso la porta, dentro la casa come da una Turba di Fantasmi (nome collettivo che indica un gruppo di fantasmi), che veloci van proprio da quella parte. Solo uno pare perplesso come se avesse notato, con la coda del suo occhio vuoto, qualcosa che non va…c’è un fantasma in questa casa, così pare, è da ricordare.
Dalla porta di ingresso si svela l’albo, composto da vecchie foto prese qua e là da pubblicazioni d’antan, - la prima è del 1937 e si trovava nel New England e sicuramente ce la aspettiamo, come in un vecchio film, infestata da qualsiasi cosa e genere - ricche di caratteristiche architettoniche e decorazioni con mobili e accessori d’epoca così da sembrare d’essere in un vecchio giornale, catalogo di case da sogno e arredamento dove poter giocare inventandosi storie (di paura anche) con i propri ritagli. Si entra quindi in un atrio con scalone e gli scaloni si sa, sono in qualsiasi casa stregata o infestata, da qui nel salottino dove qualcuno ha lasciato la sua teiera e tazza del tè, strano, molto strano...; dal salotto al lungo corridoio dove Jeffers ha sapientemente piazzato un orologio a pendolo che immaginiamo rompere il silenzio della casa con ticchettii continui e rintocchi da brivido e il ritratto del trapassato avo dallo sguardo un po’ troppo vispo. In sala da pranzo tutto è in ordine se non si considera ovviamente che il lampadario in cristallo sta oscillando; un rapido passaggio dal sottoscala dove il nervosismo è tradito da quel gesto di aprire e chiudere sincopaticamente la porta e poi di sopra, nel bagno, in biblioteca, nella camera per poi riaccedere, sempre tramite il lungo scalone, alla soffitta e ridiscendere sconsolati: nessun fantasma, neppure lì.
Nella realtà dei fatti la casa ne è infestata e pagine in carta da lucido li trasportano da una stanza all’altra, dalla pagina di destra a quella di sinistra dove la scena si svolge nella vecchia fotografia con la bambina disegnata sopra a pastello, da un luogo all’altro, sopra e sotto i mobili, dentro i quadri, seduti sulle poltrone e non sarà facile, in quel “lucido” opaco trasparente come un fantasma dire quanti sono in realtà! 

Quindi si sta, con il fiato sospeso e gli occhi che ridono,  in un albo molto ben orchestrato, curioso e divertente, che unisce fotografia a illustrazione e una storia che è un tranello, che lascia spazio al gioco personale e alla rilettura. Sicuramente un libro dove prestare attenzione ai tanti particolari, alle cose che si trovano in giro, sparse tra le pagine, a qualche scintillio qua e là che trarrà certamente in inganno, allo specchio del bagno e a ciò che vi si specchia, alle tazzine da tè sparse qui e là e ai libri in biblioteca, a quello che pare di vedere e invece…e a quell'esserino che spaventa i fantasmi! Un Jeffers come non lo si vedeva da tanto. Letteratura col sorriso!

 

C’è un Fantasma in questa Casa
scritto e illustrato da Oliver Jeffers
tradotto, con lo spirito giusto, da Zoolibri in Italia
Collana “gli illustrati”
Zoolibri, Reggio Emilia 2022
22euro

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