14 Aprile 2021

Arcobaligia di Giovanni Coccia con le illustrazioni di Marco Cerminara

Giovanni Coccia, Marco Cerminara, Arcobaligia, Edizioni Piuma 2020

Arcobaligia di Giovanni Coccia con le illustrazioni di Marco Cerminara, entrambi alla prima esperienza con la letteratura illustrata per bambine e bambini, edito da Edizioni Piuma agli inizi di un anno che, guardando oggi indietro, definire anomalo è dire ancora poco, in prima battuta si aggiudica il Marchio di qualità Microeditoria 2020.

Giovanni Coccia, Marco Cerminara, Arcobaligia, Edizioni Piuma 2020

Rileggendolo oggi a distanza di un anno dalla sua pubblicazione, si può certo ricondurre la storia al vissuto di ognuno, soprattutto delle bambine e dei bambini che da un mondo di aria, giochi e incontri, di verdi assortiti e colori a perdersi si sono ritrovati scrivania sotto la finestra come Arturo a guardare un fuori non più accogliente, non più ospitale, dove anche i colori non erano in realtà più quelli. Ché il colore se non si può vivere resta là, distante, un po’ ingrigito dalla tristezza, dalla mancanza di quella contezza piena che si ha solo se ci si immergono dentro mani e piedi, naso ad annusarlo e viverlo .
Ma quando Arturo nacque dalla penna di Giovanni Coccia e dalle matite di Marco Cerminara, nacque solo a casa della nonna, in una cittadina dal nome strano, Arcobaligia, nulla di tutto questo oggi, lo riguardava. Certo è che invece a noi qualcosa della sua storia, complici i neri sfumati delle illustrazioni, risuona, inutile dirlo, come quei castelli di dura pietra, ai quali arrivi per strade polverose tra rischi indicibili e traversie innumerevoli, dove qualcuno di indubbiamente malvagio ha agito un incantesimo, un maleficio vero paragonabile alla pietrificazione, ci aspettavamo forse un drago o una battaglia dal gran clangore. 
Che fosse notte o giorno, lunedì o domenica, autunno o primavera, in quel luogo, ad Arcobaligia, non faceva alcuna differenza, la città era avvolta da un’ombra grigia e noi tutti, grandi, molto grandi e piccini non sapevamo ancora cosa volesse dire. Ce ne stavamo lì dentro una storia che già dalle prime battute aveva il sapore di una avventura.

Giovanni Coccia, Marco Cerminara, Arcobaligia, Edizioni Piuma 2020

Molto tempo prima di Arturo, un bambino, Ombrellintesta proprio perchè non si separava mai dal suo ombrello parasole, rancoroso e stanco di essere preso in giro dai compagni perchè anche se splendeva il sole sotto quell’ombrello si scatenavano lampi, tuoni e pioggia a volontà, si ritirò nel castello abbandonato di Arcobaligia, Castelcatinello, e da lì studiò bene e progettò la sua scura rivalsa. Il suo ombrello si gonfiò a dismisura, coprì la città, divenne il suo cielo e mentre scatenava un esercito di piccoli mostriciattoli grassi e bassi con miriadi di denti di ferro, i Tempestiferi, che divoravano, serpeggiando e saccheggiando per la città, tutti i colori che trovavano sulla loro strada ingrigendo muri e prati, da lassù, sotto quell’ombrello la pioggia faceva il resto. Nessuno poteva lasciare la propria abitazione terrorizzato dai Tempestiferi, nessuno possedeva più un pastello, una latta anche piccola di colore -  il signor Ringalluzzi una piccola l’aveva ma la storia racconterà il finale che di lui più nessuno seppe alcunchè. I muri mostravano la loro trama grigia di malta o pietra, nessun bambino aveva più voglia o la possibilità di disegnare. Tutto era solo pioggia, grigio, freddo e paura. Arturo disegnava solo per far passare il tempo, lui cresciuto con la sua nonna, in quelle giornate piene di un grigio umido e invadente. Sino a che una sera, in cantina...

Giovanni Coccia, Marco Cerminara, Arcobaligia, Edizioni Piuma 2020

Pioggia che inzuppi, infradicia e inzacchera, fa che chiunque si bagni in pozzanghera. Porta pantano, fanghiglia e melma, tu che qui sei regina indiscussa ed eterna!

Giovanni Coccia, Marco Cerminara, Arcobaligia, Edizioni Piuma 2020

Di tanto in tanto qualche rima, come formule recitate per scatenare il male, mantenere attivo il maleficio e poi onomatopeici per sdrammatizzare e ricondurre a una giocosità che strappa il sorriso, allenta la tensione ma riporta a un’attenzione curiosa subito dopo. Certo se non si pensa che i colori siano parte, componente indispensabile del mondo tanto da desiderarli racchiusi in un tubo di legno a cui poter fare la punta ogni volta che li vediamo sparire, ecco allora forse la storia di Arcobaligia e di Arturo non fa per lui o per lei.

Giovanni Coccia, Marco Cerminara, Arcobaligia, Edizioni Piuma 2020

Ma se solo si ha contezza dell’oro, del bordeaux, del carminio, della lavanda, del mirtillo, dello scarlatto, del turchese, rubino, pesca, lilla, giada, ciano...se solo si conosce la bellezza di un arangiallo, il profumo di un blumenta, la croccantezza del marronetorrone, la morbidezza di un biancobalto; se solo si ha esperienza della rotondità e del profumo di un giallo crema chantilly ecco, allora tutto cambia. Arturo sarà veramente un eroe senza spada e armatura, nelle sue mani i colori si muoveranno con la stessa foga, i muri torneranno ad arrossire, a vestire il loro colore migliore così i tetti infradiciati e lisi da tutti quegli anni di pioggia, i Tempestiferi torneranno ad essere gli oggetti che sempre sono stati: solo e soltanto dei para acqua e solo e soltanto di tanto in tanto usati. La città nuovamente colorata risplenderà e Ombrellintesta avrà quel che si merita scivolando in una pozzanghera. E tutto solo con un pacchetto di matite colorate della nonna! Che magia i colori, da abbracciarli!


Arcobaligia
di Giovanni Coccia
illustrazioni di Marco Cerminara
Edizioni Piuma, 2020
€15

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