27 Marzo 2021

Amelia di Cristina Bellemo con le illustrazioni di Simona Mulazzani

Ad Amelia, pecora morbida, riccioluta e bianca, dal muso tenero, con quell’espressione pecora che solo una pecora sa esprimere, sono dedicati il racconto notturno di Cristina Bellemo e gli scuri colorati di Simona Mulazzani che Il Castoro ha prontamente pubblicato. 

Amelia è una pecora bianca di quelle che se vedi da lontano paiono nuvole posate sul prato. È morbida, vaporosa e ricciuta tanto che qua è là nei tondi di tutto quel pelo restano impigliati succosi fiorellini arancioni. Così oltre a quel rosa di naso e orecchie che fa di una pecora qualcosa da abbracciare, i fiori raccontano di quel momento in cui non è solo l’erba ad essere tenera. E sarà un po’ la fiducia in tutto, un po’ quell’aria vaga che sempre hanno le pecore, un po’ che magari una indugia anche, che quella sera una luce farfalla illuminava più del solito e allora una si perde a guardarla, che mai l’aveva notata. È così che succede che un giorno che era una sera, Amelia arriva in ritardo all’appuntamento col suo gregge e all’ovile e resta sola al di qua del recinto in quel prato noto che ora sembra immenso e sconosciuto e buio. 

Questo il fatto. Poi però succede che Simona Mulazzani quel buio lo colora e l’erba rimane verde di quel verde che si fa all’ombra, è un nero colorato quello che avvolge Amelia e a ben sentire la notte sembra viva di una vita diversa da quando tutto è luminoso e fragrante di sole ma pur sempre viva. Certo Cristina Bellemo poi alza il vento e non è gentile come di giorno, la sua voce non si confonde con gli altri suoni, è più alta e fredda. La notte, scoprirà Amelia, ha rinnovate sorprese, nei suoi anfratti bui occorre aguzzare la vista per scorgere bene e con sorpresa le varie felicità che la popolano: un disco luminoso di luce gialla che frettoloso sale in cielo, l’acqua fresca e calma del torrente, gli alberi dalle foglie d’argento, le montagne dei giganti sonnacchiosi dai capelli d’alberi, e ancora le voci. Dice bene il gufo Siamo in tanti qui. E poi si fa giorno dopo aver sonnecchiato su un letto di morbide foglie più comode della stessa paglia, e dopo ancora notte, e un pensiero sfiora Amelia...



Per il popolo del giorno la notte è un mondo altro da scoprire, non c’è nero che non sia impenetrabile dalla curiosità di sapere, vedere, guardare oltre, imparare una nuova parola, raggiungere col dito un nuovo animaletto, imitare la sua voce. Star svegli quando tutto il resto sonnecchia sotto una coltre scura, osservare le cose che piano piano emergono da quello oscuro, le luci che si accendono qui e là, senza paura. Un mondo nel mondo, fino ad apprezzarla quell’oscurità e tutto quello che in dono e curiosità porta. Ma c’è una cosa, un particolare in questo racconto per i più piccoli, qualcosa che disvelandosi intenerisce: è un qualcosa che non si è abituati ad ascoltare in noi ma che si conosce da sempre e con lei si cresce: la musica del cuore. È una voce che canta.  


Amelia
di Cristina Bellemo 
illustrazioni di Simona Mulazzani
Editrice Il Castoro, Milano 2020
€14

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