13 Aprile 2022

Alighiero Boetti di Eloisa Guarracino con le illustrazioni di Serena Mabilia

E’ dedicato a tutte le bambine e i bambini capaci di reinventare il mondo e per vicinanza è un albo illustrato a matita colorata che sa vivacizzare curiosità a tutte le età, dalle più piccole alle più grandi.
Vi si racconta la vita di un uomo, un artista, che ha reinventato il mondo, vi ha giocato, lo ha diviso, moltiplicato, sommato, ordinato, disordinato, colorato, ne ha preso ciò che avanzava e lo ha ricomposto: Alighiero Boetti. 

Eloisa Guarracino, Serena Mabilia, Alighiero Boetti, Raum Italic , 2021

Eloisa Guarracino lo racconta con parole semplici e esaustive che lasciano però spazio per andare oltre, per cercare un po’ più lontano rispetto alla pagina, al disegno al colore, lasciano la curiosità di andare a vedere, di scoprire da soli. 
Serena Mabilia lo illustra a matite colorate col suo stile senza bordi, dove il colore prende forma e si fa disegno. Un lavoro lungo e complesso: in ogni pagina un’illustrazione, piccoli particolari sulla pagina bianca o un fondo colorato a tutta pagina. Parole e colore si fondono, vivono assieme sulle pagine, inseparabili.
E Raum Italic, ovvero Barbara Gizzi e Marco Ghidelli, che non è una semplice casa editrice ma, come riportano sul loro sito, 

una selezione personale di progetti italiani in forma di libri, libri d’arte, libri per bambini, oggetti design, opere d’arte, illustrazione, disegni, autoproduzioni, presentazioni, mostre e laboratori

in collaborazione con Fondazione MAXXI di Roma lo pubblica.   

Eloisa Guarracino, Serena Mabilia, Alighiero Boetti, Raum Italic , 2021

Il 16 dicembre 1940 venne al mondo un artista capace di mettere al mondo il mondo

Inizia così. In un blu dato a pastello, chiaro e scuro, blu ma anche un po’ nero, il cui tratto va un po’ a destra e un po’ a sinistra, sbieco e dritto, fanciullo, nella fatica di tenere un verso quando si deve riempire di colore tutta una pagina, già questo un progetto quando si è bambine e bambini! un blu che disegna un apostrofo bianco, che crea un varco, vede la luce apostrofa il mondo. Era il 1940 e nessuno poteva ancora sapere che quel bambino avrebbe giocato con le lettere del suo nome a scomporlo per comporle in altre illeggibili, lunghe, matte sino a crearne due di uno sino a pensare di chiamarsi Alighiero e Boetti, un nome due cognomi, uno e due, moltiplicando, un modo che gli sarebbe rimasto come caratteristica per tutta la sua vita. Scomporre e moltiplicare in particelle minime come quelle palle di cemento modellate nel pugno della mano, compresse strizzate e poi rotolate a comporre un insieme il suo corpo. Pronte a raffigurarlo lì sdraiato a prendere il sole a Torino (Alighiero prende il sole a Torino, è il titolo dell’opera esposta in Svizzera nel 1969) ognuna a rappresentare ogni singolo pezzo del suo corpo che prende il sole, su ogni singolo pezzo. Ma così vicine una all’altra pur sempre separate, uniche, pronte a fuggire via. 

Eloisa Guarracino, Serena Mabilia, Alighiero Boetti, Raum Italic , 2021

Moltiplicare non era l’unica mania di Alighiero Boetti, Eloisa Guarracino racconta in poche pagine di quelle passioni che lo resero l’artista straordinario che era.
Dalle opere realizzate con materiali di uso comune che accatastava, impilava, legava, combinava nei modi più bizzarri giocando con le forme, arte povera la chiamavano, alla lampada Ping pong due cubi che si accendevano in modo alterno o la scacchiera quell’opera che chiamò Inter-vallo dove alterna quadrati in spesso ferro a quadrati in trasparente carta velina:il bianco e il nero, la tessera, la moltiplicazione, l’insieme.

Eloisa Guarracino, Serena Mabilia, Alighiero Boetti, Raum Italic , 2021

Tutto attirava la curiosità di Alighiero, che con tutto sapeva di poter fare arte.
Con tutto, ne era certo, si poteva giocare, scomporre per ricomporre e reinventare il mondo, la realtà, stravolgendo le regole del gioco. E un gioco sembra sempre la sua arte. Un gioco colorato che riguardava lo scrivere lettere in quadrati colorati, lettere in quadrati colorati a comporre una parola; planisferi ricamati da abili mane dall’altra parte del mondo come arazzi, stati che erano bandiere, un mondo, le sue Mappe. Segmenti colorati vario formi che si attirano come calamite raggruppandosi in ordine sparso a giocare con le forme.
Un gioco postale che è un Viaggio postale verso persone vere, amici, un piccolo bambine nelle destinazioni più remote di una fervida immaginazione. Indirizzi inventati nomi rimescolati buste sempre più grandi per rispedirle al mittente, francobollo accostati per assonanza di colore come a formare un disegno che annulla la funzione principale, reinventa. Un cielo pieno di aerei bianchi, costellazioni luminose completamente libere, inventate, scomposte.

Eloisa Guarracino, Serena Mabilia, Alighiero Boetti, Raum Italic , 2021
 

Alighiero Boetti se lo incontri non lo dimentichi più. La straordinaria curiosità, il colore, l’oggetto nuovo inutile, bello, che dona gioia e un sorriso. Bello ritrovarlo in un libro. Bello poterlo incontrare ancora nelle figure. 


Alighiero Boetti
testo di Eloisa Guarracino
con le illustrazioni di Serena Mabilia
in collaborazione con MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma
edito Raum Italic, 2021
€16

 

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